27 giugno 2008

fumi di parole





riceviamo e pubblichiamo..

Oggi abbiamo vissuto una giornata particolare. L'Arpa Puglia stava effettuando il monitoraggio del camino E312 per rilevare la diossina. Fissando lo sguardo su tale camino le emissioni erano chiare e apparivano fortemente diluite. Tutt'intorno invece apparivano emissioni opache e diffuse che fuoriuscivano non dai camini ma dai punti più vari degli impianti.
Ad esempio dall'impianto dell'agglomerato "sbuffavano" fuori fumi opachi e densi mentre da camino E312 uscivano fumi bianchi e diluiti. Oggi ciò che abbiamo visto lo abbiamo filmato con lo scrupolo del regista: questo scenario è in un video che documenta fin nel dettaglio quanto diciamo…. continua

26 giugno 2008

..e questo è solo l'inizio

Domani venerdì 27 Giugno '...aspettando suburbana' (locandina!) oltre che una serata musicale, sarà un momento di controinformazione sulla questione ambientale.

Accanto a noi del comitato di quartiere ci saranno anche il presidio permanente di Grottaglie e il comitato per Taranto.

Il tema centrale della serata sarà la questione diossina e gli inceneritori.

Ancora una volta gli esecutivi italiani continuano a propinare una falsa soluzione all'emergenza rifiuti.

Spacciando per risorse le discariche e gli inceneritori attuali per poterne costruire altri, i politici nascondono ai cittadini che l'emergenza rifiuti in Campania è causata proprio da questi impianti.

Continuano imperterriti ad asserire che le responsabilità per l'emergenza rifiuti siano esclusivamente della camorra, ma "dimenticano" che le inchieste giudiziarie attuali coinvolgono camorra, massoneria, politica e imprenditoria.

"Dimenticano" i politici e i giornali tutti di riportare un'intercettazione telefonica (a nostro parere illuminante sulle vere responsabilità dell'emergenza in Campania) in cui due persone parlano della cava del presidente Silvio Berlusconi, nella quale si dovevano sversare rifiuti tossici e specificano che prima delle elezioni bisogna sversare diluendo molto il carico, ma dopo il 16 Aprile (elezioni 2001 ndr) si potrà sversare senza troppi problemi.

Iniziamo quindi a chiederci se il consiglio dei ministri svolto a Napoli fosse necessario non per risolvere l'emergenza, ma per risolvere i problemi giudiziari del presidente. Temiamo che il decreto sulle intercettazioni serva per nascondere le responsabilità di questo esecutivo nell'emergenza rifiuti, che la sospensione dei processi per le cariche più alte dello stato serva per proteggere il premier da eventuali dimostrazioni della sua politica personalistica e distruttiva.

Ci sembra inoltre plausibile che le logge massoniche su cui indaga la magistratura in merito allo smaltimento abusivo siano direttamente o indirettamente legate ad uno degli esponenti di spicco della loggia P2: Silvio Berlusconi(tessera 1816 dagli elenchi sequestrati nel 1981).

In un momento così delicato è sempre più importante cercare di costruire un fronte cittadino capace di spezzare le catene che ci legano alle logiche del profitto e che attanagliano il nostro destino.

Dobbiamo assolutamete impedire che nella città della diossina e nella provincia jonica si accendano altri incenritori o che addirittura si permetta di bruciare rifiuti a impianti come la Cementir.

Se non difendiamo noi il nostro futuro non lo farà nessuno!

La campania è solo l'inizio dell'emergenza in quanto inceneritori e discariche non chiudono il ciclo dei rifiuti, c'è un solo modo per risolvere l'emergenza ed è 'rifiuti zero'.

La strategia rifiuti zero prevede la riduzione dei materiali non differenziabili e la meta del riciclo al 100%.
Tale politica strategica permetterebbe di risparmiare non solo sullo smaltimento dei rifiuti, ma anche sull'acquisto dei beni di consumo dato che reciclare costa molto meno che produrre.

Sarebbe un beneficio per la popolazione tutta, ma ovviamente chi amministra lo stato senza distinzioni politiche, continua a favorire le logiche del profitto a scapito della salute di tutti i cittadini.

Dobbiamo fermare questo scempio, fermarli è possibile

FERMARLI TOCCA NOI!!!


23 giugno 2008

On my radio

ASPETTANDO SUBURBANA 2008


venerdì 27 giugno alla masseria vaccarella di Paolo VI (TA)
Dalle 22 serata di controinformazione sulla tematica ambientale.

La provicia Jonica è oggetto, ormai da tempo, delle speculazioni dirette dalle varie ecomafie che con il benestare della classe politica dirigente ha determinato la costruzione di più di 70 discariche sparse per tutta la provincia Ionica, alcune apertamente abusive, altre apparentemente legali ma per la cui costruzione o ampliamento nessuno dei cittadini è stato interpellato o informato, come espressamente richiesto dalla convenzione di Aarhus.

Nonostante il triste primato sulla produzione di diossina (il 93% della diossina italiana), nonostante Taranto sia riconosciuta come città ad elevato rischio ambientale, le logiche del profitto continuano a scavalcare il diritto alla salute e si continuano a proporre rigassificatori, raddoppi dell'Eni, centrali nucleari ed inceneritori, nonchè la proposta agghiacciante inclusa nel piano provincia le dei rifiuti di permettere di bruciare rifiuti in impianti come la Cementir.

In località La torre caprarica tra Grottaglie, San Marzano e Carosino attualmente i cittadini stanno combattendo insieme la battaglia più dura, quella per il diritto alla Salute contro l'ampliamento della discarica sita in quelle campagne.

La necessità di discutere di queste tematiche e delle possibili soluzioni è divenuto ormai prioritario per la gente comune, le famiglie, e i ragazzi/e che come noi provano a lottare per una vita più dignitosa.

Venerdì 27 vuole essere un occasione per discutere di queste tematiche che verranno approfondite nel festival in un'assemblea pubblica.

VI ASPETTIAMO.....

14 giugno 2008

Criminalizzare per isolare

La tendenza seguita in maniera trasversale da qualunque corrente politica, con l’appoggio della digos, della magistratura e di alcune testate giornalistiche a criminalizzare qualunque forma di alterirtà sociale è ormai sempre più evidente.

La campagna stampa partita dopo il rinvio a giudizio degli imputati per il processo per associazione sovversiva locale costruito a Taranto contro 19 compagni ne è un chiaro esempio.

Assistiamo ancora una volta ad una campagna diffamatoria ed intimidatoria che mira esclusivamente ad allontanare qualunque forma di alternativa dalla gente comune.

Anche questa volta la stampa dimentica di presentare il contesto in cui si svolgono i presunti reati su cui si basa l’impianto accusatorio, trascrive reati ormai derubricati o prosciolti, allo scopo di definire terroristi e criminali gli imputati di questo processo.

Dimenticando per esempio di dire che sull’omicidio Carlo Giuliano non è stata fatta ancora nessuna chiarezza; che le torture di Bolzaneto sono state lasciate pressoché impunite, che la macelleria messicana vista nella scuola Diaz non ha ancora mostrato nessuna responsabilità ufficiale.

Dimentica che sono questi i temi principali di ogni manifestazione a noi contestata, che ogni cosa fatta è stata svolta alla luce del sole;dimentica di inquadrare i veri criminali (chi perpetra i massacri di piazza, chi devasta e saccheggia interi territori) e si accontenta di allinearsi a un sistema che vede nella negazione sistematica del diritto al dissenso il suo unico caposaldo.

Dimentica, scientificamente, di ricordare che alcuni di questi imputati si sono visti assolti in primo grado dal tribunale di Cosenza per il reato di associazione sovversiva, in quanto “il fatto non sussiste”.
Dimentica che gli unici veri artefici di un turbamento economico politico e sociale della città di Taranto sono coloro che ne hanno provocato il dissesto finanziario e che girano liberamente per la città.

ASPETTANDO SUBURBANA




Venerdì 20 Giugno presso la cooperativa Owen (strada San Giorgio-Monteiasi), comincieranno le iniziative che introdurranno SUBURBANA..

il calendario di ...aspettando suburbana, si articolerà in più giornate di musica e controinformazione sui temi del festival dell'autorganizzazione..

Dalle 22:00 splendido soul blues e rock contest offerto dai Dinamika, dai Black I Know e dai Kaizen.
Serata di controinformazione e approfondimento sulla questione della deriva autoritaria di questa nazione e sul processo per associazione sovversiva montato a Taranto nel 2002 che si inaugurerà il 15 ottobre del 2008..

11 giugno 2008

Difendiamo il diritto al Dissenso!

Ieri, 10/06/08, il giudice per l’udienza preliminare Ingenito, ha rinviato a giudizio 19 imputati per il reato contestato di associazione sovversiva. il processo s’innaugurerà davanti alla corte di assise del Tribunale di Taranto il 15/10/2008.

Nonostante alcuni degli imputati nel processo jonico siano già passati in giudizio presso la procura di Cosenza ed assolti con formula piena in primo grado di sentenza( perché il fatto non sussiste ) , la magistratura tarantina continua ad accanirsi contro questi strenui difensori dei diritti proprii e di tutti e contro quelle strutture che da anni esprimono sul territorio la loro idea di un altro mondo possibile in maniera assolutamente trasparente e legittima.

Non vogliamo e non possiamo rassegnarci a questo assurdo sistema giudiziario, che alla giustizia non somiglia neppure vagamente. Un sistema giudiziario secondo il quale la divisa non si processa, non si toccano gli aguzzini di Bolzaneto e della DIAZ, non si vuole fare chiarezza sull’omicidio Giuliani. Un sistema giudiziario che sembra avere come unico fine l'annullamento del diritto al dissenso.

Il PM Perrone ha montato il fantasioso teorema di associazione sovversiva locale tarantina su una serie di reati fini. Un teorema in cui poco hanno a che vedere i capi di imputazione con quello che è successo realmente.

Un esempio tra tanti: una manifestazione di protesta contro i movimenti anticostituzionali neofascisti si è trasformato addirittura in sequestro di persona solo perché si manifestava davanti alla sede di forza nuova.

È preoccupante che, con la continua manipolazione della realtà, si cerchi di criminalizzare i movimenti, allontanando la gente comune da una sacrosanta protesta per un mondo più vivibile.

Riteniamo assurde le accuse mosse verso gli imputati del processo di Taranto. La vera associazione sovversiva che ha turbato l’ordinamento economico e sociale di questa città si è consumata in un altro luogo: il palazzo di città, dove il malaffare e la malapolitica hanno portato la città al fallimento. un debito di 900 milioni di euro ed un baratro sociale, oltre che economico i cui responsabili sono a piede libero, talvolta investiti, ma solo marginalmente, da processi penali.

I cittadini pagano invece il conto per i furti altrui.

Questa democrazia in agonia ci preoccupa.
Ci chiediamo dunque quale sarà il futuro di questo paese.

Nel 2001 si contestava il G8 e l’idea stessa che 8 persone si arroghino il diritto di rappresentare il mondo intero, non certo tutelandolo ma derubandolo di terre, risorse, ambiente.

Le denunce di allora continuano a cadere nel vuoto. Il predominio del profitto di pochi sulla pelle di tutti si manifesta in maniera sempre più palese. Scelte scellerate e trasversali coinvolgono l’intero arco parlamentare negli affari illeciti delle cosiddette “grandi opere”: inceneritori, basi, alta velocità e discariche e rigassificatori in territori già devastati dai monarchi del denaro.

I manganelli in val di susa, in campania a melfi… non sono altro che la conferma di ciò che è avvenuto a Genova nel 2001. Le ragioni vengono annullate con la repressione; i diritti calpestati con la prepotenza; la gente annichilita e ridotta al silenzio ed al timore.
Per le classi dirigenti la democrazia non è partecipazione né condivisione delle scelte.

Chiunque per qualunque motivo si opponga a questa logica a senso unico, subisce immediatamente l’ondata repressiva. E ciò che accadde a Genova fu solo il preludio di questa deriva autoritaria sempre più evidente.

La nostra sta diventando una democrazia di facciata, che si impoverisce sempre più grazie anche ai mezzi di informazione, complici o co-protagonisti di questa continua criminalizzazione delle lotte.

Un esempio recente sta nelle cariche di Chiaiano; cariche nelle quali una donna incinta di otto mesi ha perso il bambino, due ragazzi sono stati deliberatamente spinti giù da un parapetto spezzandosi tutte e due le gambe (uno rischia di rimanere zoppo) e una bambina di 15 anni, per cercare di difendere sua nonna dalle manganellate, si è rotta il braccio. Anche in questo caso, la stampa ha fatto passare i cittadini, che manifestavano in maniera pacifica, per un branco di guerra fondai e camorristi, dimenticando di dire che chi ha veramente interessi nel proliferare di discariche e inceneritori è proprio quella lobby politico-economica, questa sì fortemente collusa con la camorra e con la malavita organizzata.
Chi, da anni, si batte per il diritto alla salute, al lavoro e all’integrazione sociale dei cosiddetti ‘quartieri ghetto’, viene coinvolto in processi pesantissimi.

Il comitato di quartiere esprime la sua più totale solidarietà a chiunque subisca le persecuzioni giudiziarie di uno stato sempre meno democratico sempre più autoritario ed arrogante, perché impegnato a difendere il diritto alla salute come a Vicenza a Napoli a Torino ed anche qui da noi a Grottaglie e San Marzano..

Tutta la nostra solidarietà a chi è vittima della repressione

Contro chi, all'estero, esporta la democrazia con i missili, e qui parla di democrazia attentando alla libertà......

5 giugno 2008

Processo di Taranto aggiornamenti

Oggi si è tenuta presso il tribunale di Taranto l'udienze preliminare del processo tarantino nato nel 2002 e che da allora continua ad essere rinviato.Nel maggio del 2002 contro una trentina di militanti di base tarantini viene emessa l’assurda accusa di “associazione sovversiva locale” che porta agli arresti domiciliari 9 di loro.
A distanza di pochi mesi (15 novembre 2002) parte una seconda inchiesta con le stesse identiche accuse, questa volta a livello meridionale che vede nel corso degli anni 13 persone processate per il reato di associazione sovversiva e assolti con formula piena (..il fatto non sussiste) in 1°grado dal tribunale di Cosenza il 24 Aprile 2008.

Oggi a Taranto il giudice Ingenito non ha rinviato, ma ha sospeso il giudizio aggiornandosi a martedì 10 Giugno in cui probabilmente dovrebbe pronucarsi sull'archiviazione o il rinvio a giudizio degli imputati.
L'assurda accusa diventa grottesca quando si pensa che chi ha davvero causato il dissesto economico e sociale della città continua ad aggirasi senza problemi per Taranto.

In solidarietà con tali imputati domani al comitato di quartiere città vecchia organizziamo una cena sociale con musica dal vivo e proiezioni per raccogliere fondi per le spese processuali che da anni sosteniamo.

CENA SOCIALE PER GLI IMPUTATI TARANTINI

3 giugno 2008

5 GIUGNO: IL TEATRO DELL’ASSURDO IN REPLICA


La repressione è lo strumento più forte delle politiche di controllo sociale che difende tutti gli interessi del capitalismo applicato per salvaguardare i propri profitti.
Siamo di fronte ad un estesa applicazione di una “guerra di bassa intensità” che mira a ridurre al silenzio e a schiacciare sotto una montagna di provvedimenti repressivi ogni espressione autorganizzata del conflitto sociale o di puro dissenso alla guerra infinita e alle politiche neoliberiste dei governi di centrodestra e di centrosinistra. Da diversi anni assistiamo alla costruzione di teoremi da parte di magistrati, polizia e carabinieri dei Ros,che mirano alla criminalizzazione di tutti quei movimenti politico-sociali atti a difendere il diritto inalienabile ad esistere.
Nel maggio del 2002 contro una trentina di militanti di base viene emessa l’assurda accusa di “associazione sovversiva locale” che porta agli arresti domiciliari 9 di loro e a distanza di pochi mesi (15 novembre 2002) parte una seconda inchiesta con le stesse identiche accuse, questa volte a livello meridionale che vede nel corso degli anni 13 persone processate per il reato di associazione sovversiva e assolti con formula piena (..il fatto non sussiste) in 1°grado dal tribunale di Cosenza il 24 Aprile 2008.
Nel procedimento in corso a Taranto,viene contestata la partecipazione alle mobilitazioni di Napoli e Genova durante il Global Forum e il summit del G8, l’attiva partecipazione al fianco dei lavoratori, l’ occupazione di stabili in disuso per l’organizzazione di eventi sociali e la “pesantissima” accusa di aver lanciato uova contro la prefettura in risposta ai massacri di Genova. Schierati all’interno delle lotte come parte integrante di un movimento che ha prodotto enormi mobilitazioni contro la guerra e in difesa dell’ ambiente, per la trasformazione della società, nel rispetto delle diversità sociali e culturali queste accuse assurde non trovano nessun riscontro nel nostro operato quotidiano sempre espresso alla luce del sole senza nessun bisogno di inopportune strumentalizzazioni e linguaggi filtrati.
Dal 20 ottobre 2005 il “teatro dell’assurdo in scena” propone presso il tribunale di Taranto l’ennesimo esproprio alle lotte sociali e alla difesa del diritto ad essere considerati uomini e donne e non merce di scambio, una serie di udienze che deciderà in data odierna se rinviare a giudizio oppure no gli imputati.
Il dato che emerge nel panorama nazionale rispetto alla repressione è il crescente isolamento con cui si stanno affrontando i processi e le sempre più numerose condanne.
Pensiamo che non sia possibile affrontare la questione nei termini di una generica richiesta di solidarietà,ma che la repressione vada combattuta attraverso la rivendicazione del proprio diritto alla salute, all’ambiente, al lavoro.

Combattere la repressione significa garantire il diritto al dissenso!