29 settembre 2008

Notte dei Briganti '08


La Notte dei Briganti, è un progetto culturale, pensato e concepito all´
interno dell´associazione Sud in Movimento.

L´evento si caratterizza per la sua vocazione fortemente ambientalista, ma
non solo, come è deducibile dal titolo stesso, vuole riscoprire e valorizzare
la storia del territorio e delle sue genti, riaprendo un capitolo, da ormai
molto tempo vacuamente richiamato, ma mai realmente affrontato e risolto, per l´
appunto, quello della "questione meridionale".

Per affrontare compiutamente questo tema non ci si può esimere dal rivisitare
e ricordare, da un punto di vista storico e non solo, la vicenda del
Brigantaggio meridionale, che a suo modo, pur emendabile per certi versi,
rappresenta il baluardo più recente della lotta meridionale per l´affermazione
di prerogative e diritti dei popoli di queste terre.

Questa manifestazione, rispettando in pieno il principio della valorizzazione
del territorio, cogliendo oltretutto l´occasione per il rilancio dei pregi
artistici e culturali dei territori, guardando soprattutto ai giovani, prevede
al suo interno il "Music Festival delle Province Meridionali", dibattiti
tematici, esposizioni artistiche e stand informativi.

Il festival appena menzionato è tutto mirato alla valorizzazione e promozione
dei gruppi emergenti delle province meridionali, non escludendo assolutamente,
le altre realtà o i gruppi musicali, gli artisti, provenienti dalle altre parti
del mondo, anzi, al contrario, è vista come una grande opportunità di
confronto, integrazione e crescita, in pieno rispetto dello spirito che muove l´
idea di questo evento, cioè di apertura al mondo, di collettivizzazione degli
impegni sociali, culturali e politici, che sin dalla sua fase embrionale, ha
permesso di ottenere grande sostegno morale e materiale dai cittadini, dalle
associazioni, dai comitati e dalle istituzioni locali, riscuotendo un grande
successo tra il pubblico e soprattutto tra i giovani.

Il tema generale dell´evento sarà: L´Ambiente, con particolare riferimento
all´ecosostenibilità, le energie rinnovabili, l´autodeterminazione dei popoli,
la tutela del territorio ed in questa edizione si parlerà anche di raccolta
differenziata.

altre info sul blog: http://sudinmovimento.blogspot.com/

11 settembre 2008

SI TORNA A SCUOLA! MA TUTTI A PIEDI

SI TORNA A SCUOLA! MA TUTTI A PIEDI


Il dissesto? Ve lo ricordate? Abbiamo pagato l’intero debito? Ma a quanto ammonta questo debito?
Domande legittime da porsi in una comunità depredata di circa 1 miliardo di euro. Ogni tanto queste domande irrisolte trovano risposta. La risposta si riproduce nei modi più beffardi e fastidiosi. Così, dopo le stangata comunale sulla tassa dei rifiuti un’altra brutta sorpresa si è presentata al rientro dell’anno scolastico. La malaventura del dissesto grava ancora una volta su uno dei quartieri più precari della nostra città. Al rione Salinella è stato da quest’anno soppresso il servizio scuolabus che portava i piccoli del quartiere nelle rispettive scuole d’appartenenza. A fronte delle lamentele delle mamme del quartiere che rivendicavano il ripristino del servizio, l’amministrazione comunale ha avanzato una richiesta di 50 euro pro capite mensili. La cifra è stata richiesta informalmente senza precisare se fossero possibili le previste esenzioni per le categorie sociali protette.
Non è possibile che sia ancora una volta la povera gente a dover rispondere delle scelleratezze compiute ai piani alti delle amministrazioni. Tanto meno possono gli amministratori assolversi dando la colpa ai loro predecessori. Il diritto al trasporto per l’istruzione è insindacabile e non può essere oggetto di mercimonio ne di risoluzione di altri problemi. I ladri sono liberi di rubare ancora e le persone pagano il prezzo di questi furti. Gli amministratori dovrebbero rivolgere il proprio accanimento verso chi ha derubato la città e non cercare di coprire gli errori di questi balordi spremendo le tasche già munte dei cittadini.
Ricordiamo infine che: in quello che viene chiamato comunemente terzo mondo, i bambini camminano a piedi anche ore per raggiungere la scuola. Ma questa non è l’Italia?


Comitato di quartiere Salinella

3 settembre 2008

GROTTAGLIE E DINTORNI

Cambiano le latitudini, passano gli anni, si accumulano le vertenze territoriali ma gli scenari che si compongono sono sempre gli stessi.

Il terzo millennio italiano cominciò con la fiumana umana che invase Genova rivendicando il diritto ad un nuovo mondo possibile. In contemporanea lo Stato inaugurava la sua stagione repressiva più dura dai tempi degli anni di piombo.

Quella strategia repressiva ancora non è finita e si perfeziona, inasprendosi, nel contrastare le lotte ambientali e non solo.

Le cariche in val di Susa, quelle di Chiaiano e lo sgombero dei presidianti di Grottaglie sono il sintomo dello stesso male: l’incapacità dello stato e dei suoi rappresentanti di tutelare gli interessi dei cittadini. Al protagonismo popolare si risponde derubricando la lotta, la singola vertenza in questione di ordine pubblico.

Il fronte politico italiano è oramai compattato in un solo blocco che considera la sicurezza nazionale la priorità della sua agenda politica. Le pratiche repressive rappresentano evidentemente per lo stato un antidoto vincente tanto da riproporlo su scala sempre più vasta.

L’utilizzo delle forze armate nelle città italiane è il segno ultimo della svolta autoritaria dello Stato.

Ciò che è successo l’1 settembre a Grottaglie non è altro che l’ennesima riprova dell’arroganza con cui in questa terra si continuano a imporre opere che devastano e saccheggiano il territorio.

La violenza gratuita di quel giorno manifesta solo il clima intimidatorio che si vuole costruire intorno a chi in prima persona vuole impegnarsi per la difesa e lo sviluppo del suo territorio, per chi vuole costruire un altro mondo possibile, proponendo scenari virtuosi non solo sullo smaltimento dei rifiuti.

La solidarietà più concreta che si possa manifestare al presidio permanente sarebbe l’impegno di difendere la propria terra su tutto il territorio smettere di accettare con apatia la distruzione della nostra terra e riconoscere l’esigenza di lottare insieme per affrontare in maniera incisiva chi in questa città calpesta la dignità dei cittadini proponendo rigassificatori, inceneritori, discariche o espropriando fette di territorio vastissime alle comunità per fini militari o per squallide speculazioni.

Il fronte comune resta unica alternativa praticabile se non si vuol lasciarsi sopraffare da scelte governative impositive e nefaste, che bruciano immondizia, che privatizzano i beni comuni e commerciano i bisogni producendo tumori e rischi antropogenici sempre più alti e precarizzando la vita stessa.

RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA DIGNITà COSTRUIAMO IL NOSTRO FUTURO

Comitati Di Quartiere

-Taranto-