3 giugno 2008

5 GIUGNO: IL TEATRO DELL’ASSURDO IN REPLICA


La repressione è lo strumento più forte delle politiche di controllo sociale che difende tutti gli interessi del capitalismo applicato per salvaguardare i propri profitti.
Siamo di fronte ad un estesa applicazione di una “guerra di bassa intensità” che mira a ridurre al silenzio e a schiacciare sotto una montagna di provvedimenti repressivi ogni espressione autorganizzata del conflitto sociale o di puro dissenso alla guerra infinita e alle politiche neoliberiste dei governi di centrodestra e di centrosinistra. Da diversi anni assistiamo alla costruzione di teoremi da parte di magistrati, polizia e carabinieri dei Ros,che mirano alla criminalizzazione di tutti quei movimenti politico-sociali atti a difendere il diritto inalienabile ad esistere.
Nel maggio del 2002 contro una trentina di militanti di base viene emessa l’assurda accusa di “associazione sovversiva locale” che porta agli arresti domiciliari 9 di loro e a distanza di pochi mesi (15 novembre 2002) parte una seconda inchiesta con le stesse identiche accuse, questa volte a livello meridionale che vede nel corso degli anni 13 persone processate per il reato di associazione sovversiva e assolti con formula piena (..il fatto non sussiste) in 1°grado dal tribunale di Cosenza il 24 Aprile 2008.
Nel procedimento in corso a Taranto,viene contestata la partecipazione alle mobilitazioni di Napoli e Genova durante il Global Forum e il summit del G8, l’attiva partecipazione al fianco dei lavoratori, l’ occupazione di stabili in disuso per l’organizzazione di eventi sociali e la “pesantissima” accusa di aver lanciato uova contro la prefettura in risposta ai massacri di Genova. Schierati all’interno delle lotte come parte integrante di un movimento che ha prodotto enormi mobilitazioni contro la guerra e in difesa dell’ ambiente, per la trasformazione della società, nel rispetto delle diversità sociali e culturali queste accuse assurde non trovano nessun riscontro nel nostro operato quotidiano sempre espresso alla luce del sole senza nessun bisogno di inopportune strumentalizzazioni e linguaggi filtrati.
Dal 20 ottobre 2005 il “teatro dell’assurdo in scena” propone presso il tribunale di Taranto l’ennesimo esproprio alle lotte sociali e alla difesa del diritto ad essere considerati uomini e donne e non merce di scambio, una serie di udienze che deciderà in data odierna se rinviare a giudizio oppure no gli imputati.
Il dato che emerge nel panorama nazionale rispetto alla repressione è il crescente isolamento con cui si stanno affrontando i processi e le sempre più numerose condanne.
Pensiamo che non sia possibile affrontare la questione nei termini di una generica richiesta di solidarietà,ma che la repressione vada combattuta attraverso la rivendicazione del proprio diritto alla salute, all’ambiente, al lavoro.

Combattere la repressione significa garantire il diritto al dissenso!

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